Come sappiamo, molte delle festività che celebriamo oggi, affondano le loro radici in antiche tradizioni pagane, e l’Epifania non fa eccezione.
Il termine Epifania significa “manifestazione”, “apparizione”, ovvero la rivelazione della divinità in forma visibile.
Ma a quale divinità ci si riferiva originariamente?
La figura che incarnava la capacità di generare e dare avvio all’energia vitale della Natura era, senza dubbio, la Dea Madre, spesso rappresentata in molteplici forme.
Nel caso dell’Epifania, essa appariva in tre sembianze: Frau Holda, Berchta e Frigg.
Durante le tredici notti successive al Solstizio d’Inverno, queste tre Dee sorvolavano i territori portando benedizioni e doni. Si posavano sui tetti delle case, scendevano dai camini e diffondevano luce e prosperità agli abitanti. Ti ricorda qualcuno?
Frau Holda, signora dell’inverno; Berchta, portatrice di fertilità; Frigg, signora delle acque: ognuna donava qualcosa di diverso. Tre figure, tre doni… ti ricorda qualcun altro?
Con l’avvento del Cristianesimo, molte divinità e personaggi legati alle festività cambiarono forma, pur mantenendo – quasi sempre – il loro significato originario legato ai cicli della natura.
Le tre Dee erano descritte come donne bellissime, luminose, che però, con il passare delle tredici notti, diventavano sempre più vecchie e sgradevoli. Un’immagine che richiama il ciclo dei mesi dell’anno: dalla luce piena all’oscurità.
Questo mito rappresentava i tredici mesi lunari che conducono al Solstizio d’Inverno, momento in cui la natura tocca il suo punto più buio per poi rinascere.
Simbolismi preziosi che insegnano a riconoscere e gestire la nostra energia fisica e mentale, a osservare i cicli della natura e del nostro cammino interiore, quella natura che vive fuori e dentro di noi.
L’Epifania custodisce molte altre tradizioni, miti, divinità, alberi sacri e insegnamenti che ci guidano a fluire insieme alla Madre Terra.
Seguimi e scopri i luoghi in cui sono ancora custodite le antiche tradizioni….