PROFUMO DI “PIOGGIA”

Inebriante ed avvolgente, risveglio di antiche sensazioni

 
 
Ognuno di noi, si è chiesto, almeno una volta nella vita, perché il profumo della “pioggia” ci inebria così tanto, ci attira e risveglia qualcosa di profondo in noi.

Prima di tutto dobbiamo considerare come i nostri antenati primitivi, esattamente come tutti gli altri animali, utilizzassero l’olfatto per poter cacciare e riconoscere, quindi, tutti gli aromi presenti in Natura. Ovviamente è rimasto radicato nel nostro patrimonio genetico e quindi si manifesta sotto forma di attrazione verso determinati odori.

Questo il motivo per il quale, il profumo della “pioggia”, ha la capacità di scatenare molteplici sensazioni e farci provare innumerevoli emozioni. Il risveglio dei sensi profondamente legati alla Natura che ci circonda.

Ma vediamo anche l’aspetto puramente scientifico: l’odore del terreno umido, in realtà è una molecola prodotta da dei batteri, gli Streptomyces, e si tratta della geosmina che viene rilasciata nell’aria quando le gocce d’acqua colpiscono il suolo.

La geosmina, anche se diluita al limite di parti per miliardo, viene percepita dall’umano e da molti altri animali, stimolando qualcosa di primitivo e primordiale.

La stessa geosmina è colei che conferisce alle barbabietole quel caratteristico gusto terroso.

Secondo il prof Nielsen, la ricerca indica anche che la geosmina potrebbe essere correlata ai terpeni, la fonte di profumo in molte piante.

Ed infine, è bene sapere che,  profumo della “pioggia” è stato identificato con la parola Petrichor parola coniata dal greco petros, che significa “pietra”, e ichor, che significa “il fluido che scorre nelle vene degli dei“. Forse per questo sentiamo scatenarsi in noi qualcosa di profondamente “ancestrale”.


Debora Carniato                                                               

Boscoterapia Ancestrale 

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